Amare in condizioni difficili

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Questo libro deve la sua modesta esistenza a due o tre sermoni preparati per il convegno annuale dell’Overseas Missionary Fellowship nel Regno Unito. In seguito, adeguatamente ampliati, questi sermoni divennero quattro conferenze che tenni nel 2001 per gli studenti dell’Oak Hill Theological College. Sono grato al dr. David Peterson, il preside, per avermi invitato, perché questo è stato per me uno stimolo a occuparmi di cose sulle quali riflettevo da molto tempo.

Ho profondamente apprezzato la gentilezza dimostratami da lui, sua moglie Leslie e da tutti gli altri membri dello staff, nonché dagli stessi studenti. Le domande emerse da quelle conferenze, unite al materiale che, per mancanza di tempo, avevo tralasciato, hanno ulteriormente ampliato il mio manoscritto. Poi venne l’11 Settembre, e capii che se avessi scritto dell’amore cristiano per i nemici e della relazione tra l’amore e il perdono, la discussione non sarebbe dovuta rimanere a un mero livello concettuale. Era necessario confrontarsi con i casi difficili. Cosa significa amare il proprio nemico se il suo nome è Osama Bin Laden? Inevitabilmente, questa domanda mi costrinse ancora una volta a rivedere il lavoro.

Ho parlato del cammino tortuoso percosso dal mio manoscritto per tre ragioni. Primo, non voglio che qualcuno pensi che io abbia preparato la mia discussione su Osama Bin Laden per le conferenze all’Oak Hill, tenutesi nella primavera del 2001 molti mesi prima che avvenisse l’attacco al World Trade Center e al Pentagono. Non sono un veggente. Secondo, uno dei temi fondamentali di queste conferenze è che un’attenta riflessione sull’amore cristiano si lascia alle spalle l’insulso sentimentalismo dal quale la cultura occidentale è pesantemente afflitta. L’esegesi, la teologia biblica, i dibattiti storici e la presente esperienza, cospirano per mostrarci che una considerazione sull’amore cristiano inevitabilmente ci porterà a riflettere sulla giustizia, sulla vendetta, la guerra, l’autorità dello stato, il perdono, l’odio e molto di più. Ciò che comincia come una semplice riflessione sui differenti modi in cui la Bibbia parla dell’amore cristiano ben presto si trasforma nell’embrione di un libro sull’etica cristiana. E terzo, lo sviluppo del libro spiega perché la sua pubblicazione sia avvenuta con un ritardo maggiore di quanto io (e David Peterson!) mi aspettassi.

I paragrafi iniziali spiegano la relazione tra questo libro e il precedente, L’amore di Dio: una dottrina difficile. In entrambi i casi, ho deciso di mantenere il tono e lo stile delle conferenze.

Sono grato al Trinity Evangelical Divinity School per aver mostrato, in tutti questi anni, una straordinaria flessibilità incoraggiando questo particolare membro della facoltà a continuare, non solo a studiare e a scrivere, ma ad accettare i vari inviti, uno dei quali ha ispirato questo libro.

Il mio ringraziamento va anche a Sigurd Grindheim per aver compilato gli indici.

Con generoso entusiasmo mia moglie, Joy, ha sopportato le mie lunghe ore di studio quindi, in qualche modo, questa opera è più sua che mia.

Soli Deo Gloria.

D. A. Carson, Trinity Evangelical Divinity School